RAZIONALE
La Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva è una patologia con un elevato impatto farmaco-economico e sulla qualità di vita dei Pazienti. A causa dell’esposizione ad agenti dannosi, in particolare fumo ed inquinamento, e all’invecchiamento della popolazione, l’incidenza nei paesi industrializzati risulta superiore al 10%. Inoltre, rappresenta una delle principali cause di mortalità. La pubblicazione di linee guida nazionali ed internazionali ha notevolmente migliorato la percezione nei confronti di questa malattia, ma la gestione della malattia presenta ancora dei punti critici, che sono migliorabili con la creazione di una rete efficace di collaborazione tra diverse figure professionali, in particolare tra specialisti Pneumologi ed i Medici di Medicina Generale.
Il primo aspetto da migliorare riguarda la sotto-diagnosi.
Il ricorso alla spirometria, test fondamentale per la diagnosi, non è ancora ottimale, in particolare nelle fasi iniziale della malattia.
Il Paziente fumatore convive con i sintomi iniziali (dispnea e tosse produttiva) e spesso la spirometria viene eseguita quanto la malattia è evidente e l’ostruzione bronchiale, caratteristica fondamentale della BPCO, risulta già di grado avanzato. Consideriamo pertanto fondamentale migliorare l’utilizzo della spirometria, anche nel setting della Medicina Generale, per intercettare i Pazienti nelle fasi iniziali della malattia, dove la sospensione del fumo ed il corretto trattamento farmacologico possono incidere sulla storia naturale della malattia. La nota 99, recentemente proposta da AIFA, obbliga l’accertamento diagnostico alla prescrizione farmacologica, anche per coloro che usano da anni farmaci inalatori. Nel documento viene poi proposta una stratificazione dei Pazienti, suggerendo una gestione territoriale a coloro che presentano un FEV1 > 50% del teorico, mentre i Pazienti con grave ostruzione dovrebbero essere gestiti negli ambulatori specialistici.
Il secondo punto critico riguarda l’aderenza, un problema di tutte le malattie croniche, ma che in ambito respiratorio presenta delle percentuali di adesione molto basse. Gli ultimi dati, relativamente all’uso di una triplice terapia (LABA/LAMA/ICS), hanno dimostrato che questa tipologia di trattamento riduce le riacutizzazioni, migliora i sintomi e la funzione, ma soprattutto per la prima volta ha dimostrato di impattare positivamente sulla mortalità. Questi risultati consentirebbero di dare maggiore sostanza a questo intervento: non si tratta più di proporre un trattamento per migliorare semplicemente i sintomi, come veniva affermato nei primi documenti GOLD, ma di migliorare la mortalità complessiva nei Pazienti affetti da BPCO.
Il trial clinico IMPACT, che ha confrontato la triplice terapia con le due duplici (umeclidinio/vilanterolo o vilanterolo/fluticasone) ha dimostrato che la triplice è risultata superiore in particolare per quanto riguarda le riacutizzazioni. Il possibile miglioramento, rispetto alle altre opzioni terapeutiche, è risultato ancora più evidente se si stratificano i Pazienti per conta eosinofilica basale.
La terapia con una triplice terapia può anche essere proposta precocemente, visto che il documento GOLD consiglia l’inserimento nei rispettivi quadranti, indipendentemente dai valori spirometrici, tenendo conto di due parametri di scarso controllo della malattia: le riacutizzazioni ed i sintomi.
Attualmente vi sono molti farmaci a disposizione per i Pazienti affetti da BPCO, le linee guida consigliano una corretta tipizzazione, valorizzando sintomi e riacutizzazioni, per assegnare il trattamento più idoneo. Negli ultimi anni, oltre alle molecole, sono stati anche proposti nuovi inalatori, per migliorare rispetto al passato la deposizione nell’apparato tracheo-bronchiale e ridurre la deposizione a carico delle alte vie.
Un ultimo aspetto riguarda la valutazione globale della BPCO.
Si tratta di Pazienti con comorbidità, in particolare cardio-vascolari e per migliorare lo stato di salute complessiva si devono considerare tutti gli organi ed apparati che sono affetti dall’infiammazione sistemica che si realizza nella BPCO.
Un aspetto innovativo, discusso nella FASD, riguarda proprio la possibilità di migliorare la mortalità cardiovascolare con la triplice terapia, a fronte di una riduzione dell’infiammazione, dell’iperinflazione polmonare, che incide anche sulla funzionalità cardiaca, e delle riacutizzazioni.
Questo Corso FAD vuole entrare nel merito della più innovativa terapia: una triplice terapia inalatoria in un unico inalatore, che prevede l’associazione di un beta2-stimolante (vilanterolo), anticolinergico (umeclidinio) e steroide (fluticasone-fuoroato) e le sue esperienze di real-life.
MATERIALE DEL CORSO
1) Overwiew sulla patologia ed aggiornamento sulla Nota AIFA 99 - C. Micheletto
2) Fluticasone/umeclidinio/vilanterolo ed i dati sulla mortalità - M. P. Foschino
3) La gestione del paziente con comorbidità - F. Bini
4) Il controllo delle riacutizzazioni - M. Pelaia
5) I vantaggi del trattamento precoce - E. Crisafulli
6) Il device e le tecnche inalatorie - F. Lavorini
Tutte Le relazioni della durata di 50 minuti
Il Corso FAD Asincrono garantirà i seguenti materiali durevoli:
- Download dei materiali ppt dei relatori
- Contenuti testuali di commento delle relazioni
- Videoregistrazione dedicate dei relatori
Responsabile scientifico: Micheletto Claudio
Provider: AIPO n° 5079
ID ECM: 351105
Figura professionale: Medico Chirurgo
Discipline: Tutte
Obiettivo formativo: Linee guida - protocolli - procedure.
Ore di formazione previste: 9
Crediti formativi: 13,5
Tutoraggio: Si
Verifica apprendimento: test a risposta multipla (doppia randomizzazione); massimo 5 tentativi
Periodo di attivazioe: 01 Giugno 2022 - 20 Dicembre 2022
quota iscrizione: partecipazione gratuita
Breve guida sull’utilizzo della piattaforma FAD
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